Uno sconto del 25 per cento su cui ne è applicato un altro del 20 per cento: quant’è lo sconto finale? Stando attenti a fare bene i conti, lo sconto risulta del 40 per cento sul prezzo di partenza. La nostra percezione, però, viene ingannata: siamo portati automaticamente a sommare le percentuali o a preferire inconsciamente il prodotto che riporta due sconti piuttosto che uno solo. I matematici Haipeng Chen dell’Università di Miami, e Akshay Rao dell’Università del Minnesota, hanno indagato i motivi di questo errore, ricorrente anche tra gli stessi insegnanti di matematica. L’articolo sarà pubblicato sul numero di ottobre della rivista Journal of Consumer Research.
Gli autori della ricerca hanno condotto tre diverse prove. Nella prima hanno chiesto agli studenti di una grande università americana di calcolare lo sconto finale a partire da un dato prezzo, proprio come nell’esempio riportato. Risultato: solo il 26 per cento ha risposto correttamente, mentre il 59 per cento ha sommato le due percentuali. Per approfondire i motivi del frequente errore, Chen e Rao hanno promesso 2 dollari agli studenti che avrebbero dato la risposta esatta. La percentuale degli studenti che hanno sommato i due sconti è scesa in questo caso al 26 per cento: questo sembra suggerire che l’errore sia dovuto, almeno in alcuni casi, a una mancanza di concentrazione, più che alla reale incapacità di calcolare le percentuali. Molto, però, dipende anche dal grado di difficoltà e dal fatto che il risultato sia effettivamente plausibile o meno.
Nella terza prova, infine, i matematici hanno simulato delle situazioni di compravendita, riscontrando che il sistema di indicare sconti sequenziali può far effettivamente aumentare le vendite. (s.m.)
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