Segua quella molecola!

L’idea di rendere le molecole fluorescenti per poter capire come si muovono e come interagiscono con altre sostanze non è certo nuova. È innovativa invece la tecnica riportata questo mese su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), messa a punto da un ricercatore italiano, Roberto Bonasio, che attualmente lavora presso la Howard Hughes Medical Institute, della New York University School of Medicine (Usa).

La tecnica utilizzata da Bonasio, studiata insieme ai colleghi Christopher Carman e Ulrich von Andrian, si basa sui quantum dots (punti quantici), nanostrutture a semiconduzione in grado di emettere luce. I ricercatori sono riusciti, per la prima volta, a utilizzare questi segnali luminosi come particolari marcatori biologi, fissandoli a specifiche proteine in cellule vive, attraverso legami chimici covalenti (legami in cui due atomi mettono in comune i loro elettroni). Un duplice vantaggio, dal momento che i quantum dot emettono molta più luce delle molecole usate normalmente, e che il legame covalente è più stabile, rendendo quindi molto più semlice seguire le proteine e le cellule per tempi lunghi.

Come riportano gli autori, questa tecnica ha già permesso di localizzare i linfociti mentre migravano all’interno di un linfonodo in un topo vivo. Conoscere le interazioni e i percorsi delle proteine all’interno del loro ambiente fisiologico è importante per comprendere sempre meglio i meccanismi molecolari alla base della risposta immunitaria. (t. m.)

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