Semiconduttori di frontiera

    Un’équipe di ricercatori americani ha sintetizzato una classe di semiconduttori porosi dalla composizione chimica del tutto inedita. I nuovi materiali, ha annunciato su Science il gruppo di Pinyung Feng della California University di Riverside, mostrano rilevanti proprietà, tra cui la fotoluminescenza, lo scambio ionico e l’assorbimento di gas. Attualmente, le sostanze porose più importanti sono le zeoliti, gruppi di minerali utilizzati in molte reazioni chimiche soprattutto nei processi di produzione di idrocarburi aromatici per l’industria petrolifera. Le ridotte dimensioni dei loro pori, tuttavia, rendono le zeoliti scarsamente utili in reazioni che coinvolgono le molecole più grandi, come quelle farmaceutiche. Inoltre, essendo composte da una particolare combinazione di alluminio, silicio e ossigeno, le zeoliti sono isolanti e quindi non possono essere impiegate per applicazioni che sfruttino proprietà elettriche e ottiche. I nuovi materiali, al contrario, presentano pori di ampiezza relativamente elevata e una composizione chimica – a base di sodio, cloro, alluminio, ossigeno e silicio – che consente di coniugare le caratteristiche delle sostanze porose con quelle tipiche dei semiconduttori. Favorendo così un possibile, futuro impiego di questi materiali per dispositivi elettronici e ottici, celle elettrochimiche e sensori. (f.to.)

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