Sempre in linea

La linea ci sarà sempre, perché sarà possibile portarsela dietro. Ricercatori europei, coordinati da Matteo Berioli dell’Institute of Communications and Navigation del German Aerospace Center, hanno infatti messo a punto un dispositivo Gsm (Global System for Mobile Communications) in seno al progetto Wisecom (Infrastruttura Wireless Satellitare per Comunicazioni di Emergenza, Sesto Prgramma Quadro), in grado di assicurare la connessione di rete anche quando collassano i normali sistemi di comunicazione.

L’obiettivo è infatti poter assicurare i contatti qualora, in situazioni di emergenza, non fosse possibile contare sulle vie di comunicazione normalmente a disposizione. I ricercatori hanno sviluppato due tipi di dispositivi che sfruttano differenti tecnologie di telefonia satellitare: Inmarsat Bgan e Dvb-Rcs. Entrambe funzionano con una rete integrata Gsm e connessione WiFi. Il trasmettitore Bgan ha le dimensioni di una piccola valigia e pesa appena dieci chilogrammi. È in grado stabilire velocemente una connessione Internet per collegarsi al sistema dei telefoni pubblici, e offre una copertura di più di 300 metri di raggio. Dvb-Rcs è invece in grado di coprire diversi chilometri grazie a una connessione satellitare che sfrutta una maggiore larghezza di banda, ma è molto più ingombrante, considerando che pesa circa 60 chilogrammi. Per funzionare inoltre richiede tempi più lunghi, perché l’antenna satellitare, lunga oltre un metro, deve essere orientata con grande precisione. “I sistemi lavorano ovunque ci sia copertura satellitare, ovvero quasi dappertutto”, garantisce Berioli: Bgan è ideale nella fase iniziale dei soccorsi, mentre Dvb-Rcs si renderà utile soprattutto nelle fasi successive all’emergenza.  

All’interno del progetto è stato sviluppato anche un software, chiamato Lbs (Location Based Services), che permette di coordinare i soccorsi nella ricerca delle vittime, dando precedenza ai casi che richiedono maggiore priorità. “Se il codice è rosso”, spiega ancora Berioli, “il software Lbs informa automaticamente un centro di riferimento sulla pozione da rggiungere, in modo che questo possa allertare altri soccorritori e metterli rapidamente in contatto tra loro per velocizzare le azioni”.

I sistemi integrati hardware-software sono pronti per la commercializzazione, rivolta soprattutto ai servizi pubblici. Il test finale, al quale hanno partecipato più di 150 persone e di 25 veicoli, è stato portato a termine con successo. Il video della dimostrazione è disponibile su Cordis (f.g.)

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