Categorie: Società

Sesso, uomini che non capiscono le donne

Lei: “Siamo amici”. Lui: “Vuole venire a letto con me”. Vi suona familiare come situazione? Bene, c’è una risposta scientifica al fenomeno. L’hanno scoperta i ricercatori del dipartimento di psicologia della Norwegian University of Science and Technology: come raccontano gli scienziati sulle pagine di Evolutionary Psychology, infatti, si tratta di un meccanismo che ha radici evolutive molto lontane e che si spiega alla luce delle diverse “opportunità sessuali” di uomini e donne. La psicologia di queste ultime, nel corso dei millenni, si sarebbe infatti evoluta per “chiedere” agli uomini segnali sempre più chiari e sicuri prima di prenderli in considerazione come partner sessuali.

Per capire meglio il fenomeno è necessario fare un passo indietro. E tornare alle differenze biologiche tra uomini e donne. La capacità maschile di riprodursi è legata, sostanzialmente, al cogliere al meglio ogni occasione di rapporto sessuale. L’uomo deve spendere parecchia energia nel corteggianento, che non ha sempre lieto fine; ma, sottolineano gli scienziati, non provarci è ancora più svantaggioso, perché sarebbe preclusa qualsiasi possibilità di riproduzione. “Il benessere riproduttivo del maschio”, spiega Mons Bendixen, uno degli autori del lavoro, “ovvero, in altre parole, la quantità di prole che può generare, dipende da quante donne riesce a ingravidare”. Per gli uomini, dunque, si tratta una situazione low risk – high reward (basso rischio e alta ricompensa). Il mantra evoluzionistico impone di avere più rapporti sessuali possibile.

Per le donne, invece, la situazione è completamente diversa. Una donna, nel medio periodo, può essere ingravidata da un solo uomo. Una volta incinta, per un certo periodo di tempo perde la possibilità di generare prole con un partner più interessante, accollandosi al contempo i rischi e il dispendio energetico di gravidanza, parto e accudimento di un figlio. Meccanismo che, nell’arco di migliaia di generazioni, ha “modellato”, secondo gli scienziati, la psicologia femminile. “Le donne, con il passare del tempo, hanno alzato sempre più in alto l’asticella”, dice ancora Bendixen. “È per questo che oggi hanno bisogno di segnali chiari e sicuri, da parte degli uomini, prima di considerare l’idea di avere un rapporto sessuale con loro”.

Per studiare le conseguenze di queste diversità di genere, gli scienziati norvegesi hanno intervistato 308 persone eterosessuali di età compresa tra 18 e 30 anni. Il 59% del campione era costituito da donne, e sono stati scelti soggetti eterosessuali perché l’accoppiamento uomo-donna è necessario per la riproduzione. I partecipanti allo studio hanno risposto a domande relative alle proprie amicizie con persone del sesso opposto e a eventuali equivoci sulle intenzioni dell’altro. I risultati, dicono i ricercatori, mostrano che sia uomini che donne lamentano che spesso i propri comportamenti siano in effetti equivocati dall’altro sesso.

Le donne, in particolare, hanno dichiarato di essersi comportate “amichevolmente” nei confronti di un uomo, che ha poi scambiato il loro atteggiamento per interesse sessuale, in media tre volte l’anno. Curiosamente (ma neanche troppo), non avviene mai il contrario: quando le donne mostrano reale interesse sessuale, i maschietti equivocano molto, molto raramente.

Riferimenti: Evolutionary Psychology
Credits immagine: tantek via Compfight cc

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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