Il Parlamento europeo ha detto sì alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. All’interno dei finanziamenti stanziati dal 7° programma quadro per la ricerca, passati dagli iniziali 72,726 miliardi di euro a 50,862, ci sarà spazio anche per gli studi coinvolgono l’utilizzo di cellule staminali anche di derivazione embrionale. È saltato, quindi, il tentativo del gruppo di minoranza (composto da Austria, Slovacchia, Germania, Polonia, Malta e Italia, la cui posizione però è cambiata 15 giorni fa con il ritiro dell’appoggio da parte del ministro per la ricerca, Fabio Mussi) di bloccare questa voce di spesa, peraltro sempre finanziata negli scorsi anni. L’attuale regolamento comunitario prevede che il finanziamento possa essere concesso solo agli Stati in cui la legge consente questo tipo di ricerca. I deputati hanno una volta di più escluso a priori dai finanziamenti attività volte alla clonazione umana o intese a produrre modificazioni ereditabili del genoma umano o a creare embrioni umani per l’approvvigionamento di tali cellule. Sarà comunque il Consiglio europeo sulla competitività a dire l’ultima parola, il 24 luglio prossimo, sulla destinazione dei fondi messi a disposizione dal programma; il voto del Parlamento, in quella sede, varrà solo come indirizzo. (l.g.)
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