Si riparte, nel segno del Pc

L’inizio dell’anno scolastico si annuncia ricco di novità e appuntamenti nel regno del cyberspazio. Per i ragazzi europei, Netd@ys Europe (http://europa.eu.int/en/comm/dg22/netdays/home.html) ripropone, dal 17 al 24 ottobre, una settimana di scambi, progetti telematici chiacchiere in rete. E la seconda volta che i giovani europei si trovano davanti ad una esperienza già largamente collaudata in America. L’anno scorso fu un insuccesso, ma in pochi mesi molto è cambiato. Anzitutto la diffusione dei computer e dei collegamenti in Internet ha fatto passi da gigante. In Italia è in larga parte merito dei fondi stanziati dal “Piano di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000” (Pstd) del Ministero della Pubblica Istruzione. Ma anche gli enti locali hanno fatto la loro parte. E ci sono ancora risorse disponibili per la formazione degli insegnanti (direttiva n.238 in scadenza il 30 settembre).

Il risultato è che due terzi degli istituti superiori hanno un collegamento ad Internet e che quasi tutte le scuole hanno almeno due postazioni multimediali su cui gli insegnanti hanno cominciato il proprio aggiornamento. E non si tratta solo di macchine. Anche la mentalità comincia a cambiare. Con il nuovo esame di maturità, che entrerà in vigore per la prima volta quest’anno, gli studenti potranno presentare, in apertura del colloquio, un lavoro di ricerca multimediale.

Le innovazioni più significative sono però contenute nel decreto con cui il ministero (n.293 del 30 giugno) riordina la materia del Pstd. Un aggiustamento condotto “in itinere”, che è tanto più significativo in quanto “ha recepito – come afferma Mario Fierli, responsabile del Pstd – molte osservazioni e segnalazioni di problemi venuti direttamente dal mondo della scuola”. Internet verrà utilizzata per diffondere servizi per la didattica, incentivando la creazione e il coordinamento di appositi siti, a partire da quello della Biblioteca di Documentazione Pedagogica (http://www.bdp.it) e da quello più recente del Ministero (http://www.istruzione.it/). Verranno sviluppati i rapporti e le intese che coinvolgono gruppi di scuole, agenzie formative, imprese e enti locali. Si darà infine il via ad un progetto che sta particolarmente a cuore ai docenti: la creazione di una banca dati che raccolga le lezioni, le unità didattiche, e tutte le esperienze innovative realizzate direttamente nelle aule. Un valore importantissimo, che, fra l’alto, il ministero dovrebbe anche – come ha ribadito Fierli – riconoscere sul piano economico, “remunerando”, secondo modalità ancora da stabilire, chi li ha prodotti.

“Il decreto introduce indubbiamente apprezzabili novità”, sottolinea Giovanna Sissa, informatica e responsabile del “Network Formazione” (http://www.nwork.it) (ex “Sito Ombra”), che conduce in Internet una critica puntuale e competente delle iniziative del ministero. “Viene posto finalmente l’accento sulla comunicazione telematica piuttosto che sui pacchetti multimediali, si parla di servizi in rete per le scuole e di valorizzare esperienze locali autonome. Il piano è debole però sul piano della “cultura informatica”, problema del resto comune a tutta la situazione italiana. In particolare restano aperte alcune questioni, più importante è che non è stata prevista la figura dell’‘amministratore di sistema’, il ruolo di un tecnico che deve provvedere alla manutenzione delle aule e degli strumenti informatici”. Un problema che rischia di diventare esplosivo, non appena si sarà passati dai pochi computer nelle aule insegnati alle più complesse reti locali. Soprattutto nella scuola dell’obbligo, dove non ci sono laboratori.

Ma per ritornare agli appuntamenti all’orizzonte per studenti e docenti, segnaliamo che nel corso delle attività previste per il “Netd@ys” si terrà (il 17 ottobre) a Firenze il convegno, organizzato dalla Fondazione “Ezio Franceschini” (http://sismel.meri.unifi.it/informazioni/informazionifef/ita/infofef.htm) e da “Internet Scuola” di ENEA Campus (http://campus.sede.enea.it/internetscuola/), dal titolo “Perfezione del sapere e comunità dei sapienti dal Medioevo all’età informatica”. Il convegno, preceduto da un forum in rete iniziato in giugno, si propone di verificare, partendo dall’analisi del passato, l’ipotesi della prossima nascita di una “università virtuale” formata da una rete di studenti e docenti che si scambiano e ridistribuiscono i ruoli secondo nuove regole.

Sempre in ottobre, dal 28 al 30, si terrà nell’Oasi di Troina in Sicilia la terza edizione del seminario di studi “EGO-CreaNet” (http://www.chim1.unifi.it/group/education/) organizzato da Paolo Manzelli dell’Università di Firenze. L’incontro di quest’anno avrà come tema “creatività e sviluppo della comunicazione interattiva”. Oltre alla diffusione della multimedialità e di Internet si parlerà di telelavoro e di rapporto fra scuola, università e occupazione.

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