Sigaretta, un vizio irrinunciabile

Una persona su due con disturbi cardiovascolari continua a fumare nonostante le raccomandazioni dei medici e una su cinque non abbandona il vizio neppure dopo aver sofferto di un serio problema di cuore. Questi i principali risultati, pubblicati su European Heart Journal, dell’indagine Euroaspire II condotta in quindici paesi europei, tra cui l’Italia. I ricercatori dal 1999 al 2000 hanno intervistato 5.551 persone di età fino a 70 anni, ricoverati in diversi ospedali europei per problemi al cuore, come attacchi cardiaci, angina pectoris, interventi di by-pass o angioplastica coronarica. A distanza di 16 mesi, i pazienti sono stati ricontattati per sapere quanti fumassero prima del ricovero e quanti, in seguito, avessero smesso. Il 21 per cento dei pazienti, a quasi un anno e mezzo di distanza, era ancora fumatore. La percentuale più alta dei recidivi della sigaretta, il 39 per cento, si è registrata tra i pazienti più giovani, sotto i 50 anni di età, mentre il 26 per cento dei fumatori ha tra i 50 e i 60 anni e il 14 per cento supera i 60. La prevalenza non varia tra uomini e donne. Quasi tutti i pazienti (il 99 per cento) erano stati messi in guardia dai medici sui pericoli cardiovascolari e ammoniti di smettere. Sul totale degli intervistati, 2.444 erano fumatori prima di avere il problema cardiaco, ma meno della metà di questi, il 48 per cento, aveva rinunciato alla sigaretta in seguito ai moniti dei dottori. Eurospire II è la seconda fase dello studio Eurospire I, indagine che risale al 1995 e che aveva dato risultati negativi simili. Per gli autori dello studio, i risultati sono il segnale della necessità di campagne di prevenzione contro il fumo più efficaci. (a.l.)

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