I fumatori cinoamericani aspirano meno nicotina e la metabolizzano più lentamente dei fumatori latini e caucasici. E’ quanto emerge da uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università della California e pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. All’esperimento hanno partecipato 37 cinesi residenti negli Usa, 40 Latini e 54 caucasici fumatori che sono stati sottoposti a esami di sangue e di urina per verificare la quantità di nicotina assimilata ogni giorno. Risultato: i cinoamericani ne metabolizzano circa i due terzi rispetto agli altri. E soddisfano il loro bisogno di nicotina con un numero minore di sigarette. Sembra, inoltre, che i cinesi aspirino meno nicotina e inizino a fumare più tardi degli altri. Lo studio ha infine mostrato che il Cyp2a6, l’enzima responsabile della metabolizzazione della nicotina e nell’attivazione di alcune sostanze cancerogene proprie del tabacco, lavorerebbe più lentamente nell’organismo di questa popolazione. Per queste ragioni i tassi di cancro al polmone provocati dalle sigarette sono cinque volte più bassi di quelli riscontrati nella comunità dei caucasici. Questo risultato, secondo Neal Benowitz direttore del Programma di Controllo del Tabacco presso il Comprehensive Cancer Centre dell’Università della California, mostra che si devono considerare anche le differenze etniche quando si stabiliscono, per esempio, le dosi di nicotina dei cerotti per aiutare i fumatori a smettere. Lo stesso vale per lo sviluppo, la prescrizione e il dosaggio dei farmaci antifumo. (d.d.v.)
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