Categorie: Salute

Sindromi metaboliche, occhio (anche) al fegato grasso

“A oggi si stima che circa il 20% della popolazione abbia un fegato grasso, spia e indice di patologie cardiovascolari, metaboliche e digestive”. Lo ha spiegato Ferruccio Bonino, direttore medico scientifico dell’Upmc (University of Pittsburgh Medical Center) Institute for Health, nel corso del convegno “Il fegato specchio della salute” appena concluso a Chianciano Terme, in provincia di Siena. Un organo da tenere d’occhio, prosegue ancora l’esperto, e purtroppo ancora troppo spesso trascurato, che può fungere da campanello d’allarme per prevenire e tenere sotto controllo l’insorgenza di malattie metaboliche potenzialmente fatali: “Oggi, nel nostro paese, le patologie croniche a impatto sociale sono sempre più diffuse, coinvolgono gli apparati cardiovascolare, metabolico, epato-digestivo e osteo-articolare e predispongono alle neoplasie. La prevenzione, la diagnosi precoce e i percorsi di educazione sanitaria e riabilitativi sono gli strumenti adeguati per ridurre sofferenze e costi sociali”.

La sindrome metabolica, aggiunge Giovanni Vizzini, direttore del Dipartimento di medicina dell’Ismett di Palermo, un altro centro della rete Upmc in Italia, è il principale killer dei paesi occidentali. E la colpa, naturalmente, è dell’alimentazione: “È assolutamente indispensabile”, dice Vizzini, “intercettare i pazienti prima che si arrivi a uno stato di sindrome metabolica manifesta. Chiaramente, uno dei primi segnali è l’accumulo di grasso viscerale. Ma a volte non basta. Esistono dei soggetti che, pur non presentando la classica “pancetta”, possono sviluppare la sindrome. E questo possiamo saperlo solo analizzando a fondo lo stato di salute del fegato”.

È proprio sull’adozione di uno stile di vita adeguato – dieta mediterranea e attività fisica sono le principali raccomandazioni – e sulla prevenzione che i clinici hanno insistito durante il convegno: il centro Upmc di Chianciano Terme ha appena inaugurato, a tal proposito, un nuovo reparto riservato all’endoscopia digestiva e al monitoraggio completo dello stato di salute del fegato. Uno spazio all’avanguardia, dotato di strumenti innovativi per lo screening delle patologie metaboliche e che offre la possibilità, tramite la telemedicina, di avere consulti in tempo reale da parte di specialisti di tutto il mondo.

Credits immagine: thelunch_box via Compfight cc

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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