I tumori in stato avanzato possono manipolare il sistema di difesa dell’organismo per non subire l’attacco delle cellule immunitarie. Lo hanno scoperto i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle (Usa), che hanno individuato una proteina chiave con cui le cellule tumorali portano avanti questa azione di sabotaggio. Come descritto su Nature Immunology, la proteina alterata, prodotta in modo abnorme, riesce a modificare il ruolo dei linfociti T-helper, molto importanti negli stadi precoci della malattia per aiutare l’organismo a sconfiggere il cancro. Ma a causa della proteina tumorale, rilasciata nel sangue in forma solubile, le cellule sentinella si trasformano in soppressori delle altre cellule immunitarie e così ne riducono l’azione antitumorale. Non è ancora chiaro tuttavia, come avvenga la conversione delle cellule T-helper in cellule assassine, alleate del tumore. Secondo gli autori dello studio, la proteina implicata nel processo potrebbe avere un interesse clinico: se si riuscisse a impedire al tumore di produrre la molecola, si potrebbe preservare la normale capacità di difesa del sistema immunitario. (da.c.)
