Sistema immunitario ko per curare l’infertilità

Mettere temporaneamente fuori uso il sistema immunitario potrebbe curare l’infertilità. E’ questa la conclusione di uno studio realizzato da Alan Beer della Chicago Medical School, pubblicata oggi sulla versione on line della Bbc. L’esperto statunitense si è concentrato su quelle donne che non riescono ad avere figli neanche con la tecnica dell’inseminazione in vitro (Ivf), notando che tra quante si erano sottoposte a tre interventi senza ottenere successi, sette su dieci presentavano livelli sopra la media di Tnf alpha. Si tratta di una sostanza chimica prodotta da una particolare cellula del sistema immunitario, conosciuta come “cellula killer”, e responsabile dei danni ai tessuti tipici di alcune malattie autoimmuni, quali il lupus, l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn. Il fattore alpha, secondo Beer, attaccherebbe l’embrione impiantato, trattandolo come un cancro. Il ricercatore ha sostenuto di aver sviluppato sia un test capace di rivelare quali donne sono a rischio, sia una terapia specifica. In realtà, farmaci in grado di ridurre il livello di Tnf alpha sono già conosciuti, ma sono utilizzati solamente nel trattamento dei disturbi autoimmuni. La stessa cura, sperimentata su 100 donne vittime di ripetuti insuccessi dell’Ivf, ha mostrato che il 78 per cento di esse al di sotto dei 35 anni riusciva a rimanere incinta. Come pure una significativa proporzione delle ultraquarantenni. In tutto, la terapia ha prodotto 80 nascite. (d.d.v.)

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