Già stressate dal riscaldamento degli oceani degli ultimi decenni, le barriere coralline sono state messe k.o. dal Niño, il ciclico fenomeno meteorologico che ha imperversato sino allo scorso anno. E’ quanto emerge da un rapporto presentato venerdì scorso alla conferenza della Coral Reef Task Force degli Stati Uniti a Maui, Hawaii, dal sottosegretario Usa all’Ambiente e allo Sviluppo Ralf Pomerance. L’aumento delle temperature marine e il conseguente declino dei coralli, rilevato a partire dagli anni ‘70, sarebbe in stretta connessione con le attività umane. Ma durante il 1998, i coralli, molto sensibili alle oscillazioni termiche, avrebbero subito un vero e proprio tracollo con l’aumento (fino a otto gradi C) della temperatura dell’acqua portato dal Niño. E gli scienziati temono che la sofferenza di questi organismi, che hanno un ruolo chiave nell’ecosistema tropicale oceanico, preluda a una più vasta catastrofe ambientale. Le barriere coralline, infatti, contribuiscono notevolmente a proteggere le isole dalle alte onde oceaniche. Ma a rischiare la crisi sarebbero anche le attività economiche legate al turismo, alla pesca e all’estrazione del prezioso materiale. (f.f.)
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