L’incidenza del morbo di Chagas in America centro-meridionale potrebbe essere sensibilmente diminuita semplicemente vietando l’accesso in camera da letto a cani e polli. È la conclusione di uno studio condotto da alcuni ricercatori della Rockefeller University, della Columbia University e della Universidad de Buenos Aires. In un articolo pubblicato questa settimana su Science, Joel Cohen e Ricardo Gürtler descrivono un modello matematico della diffusione della malattia. Il morbo di Chagas, o Tripanosomiasi americana, è una malattia endemica del Centro e Sud America, causata da un protozoo, il Tripanosoma cruzi, che viene trasmesso all’uomo attraverso le feci di cimici alate della famiglia delle Triatomine. Le cimici portatrici dell’infezione si nutrono infatti del sangue degli animali domestici come cani e polli. Ma in molti villaggi rurali vige ancora l’antica consuetudine di tenere in casa le bestie domestiche, soprattutto per evitare i furti. E così, secondo i ricercatori, la malattia si trasmette rapidamente dagli animali all’uomo. Stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, 16-18 milioni di persone in Messico e Argentina sono affette da questa malattia e altri 100 milioni rischiano di contrarre l’infezione. La Tripanosomiasi americana non è curabile e le sue conseguenze possono risultare fatali. Per ridurre ulteriormente il numero degli infetti basterebbe, concludono i ricercatori, migliorare il livello di educazione delle popolazioni delle campagne: l’uso intelligente di insetticidi, unito al rispetto di alcune elementari norme igieniche potrebbe rappresentare un’efficace barriera al diffondersi del morbo. (f.n.)
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