Sotto accusa i comunicati

Diffondono comunicati stampa troppo ottimisti e danno come risultati acquisiti quelli ottenuti da ricerche appena agli inizi. Ecco alcune accuse che due studi pubblicati sull’ultimo numero del Journal of the American Medical Association (Jama) lanciano all’informazione medica. Un gruppo di ricercatori della Dartmouth Medical School, New Hampshire, guidato da Steven Woloshin e Lisa Schwartz, ha esaminato i comunicati stampa emessi da nove tra le principali riviste di ricerca medica, tra cui il British Medical Journal, The Lancet, lo stesso Jama. Risultato: troppo spesso le press release esagerano l’importanza delle scoperte, nascondono i limiti delle ricerche e tacciono sui finanziamenti privati. Secondo Woloshin e Schwartz, “i comunicati stampa sono un’opportunità per le riviste scientifiche di influenzare il modo in cui una ricerca verrà tradotta in notizia. Le riviste potrebbero usare meglio questa opportunità”. Gli stessi autori hanno esaminato anche i resoconti dei convegni pubblicati sulla stampa: in molti casi, una ricerca che è ancora agli inizi viene presentata come se i suoi dati fossero definitivi, rischiando di generare false speranze nei pazienti o di indirizzarli verso trattamenti di cui non si conosce ancora l’efficacia. (n.n.)

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