Spazio

La Soyuz torna a volare dopo l’incidente di ottobre

Lo scorso 11 ottobre un incidente ha causato lo stop dei lanci della navicella Soyuz, rendendo di fatto irraggiungibile la Stazione Spaziale Internazionale per diverse settimane. L’isolamento dell’equipaggio dell’Iss però sta per finire: il prossimo 3 dicembre, infatti, un nuovo gruppo di astronauti partirà a bordo della navetta russa, per raggiungere i colleghi in orbita e dare inizio alla 58esima missione umana sulla stazione. L’annuncio del nuovo lancio arriva dall’agenzia spaziale russa, la Roscosmos, ed è stato confermato di recente anche dall’agenzia spaziale canadese, che parteciperà alla spedizione con l’astronauta e astrofisico David Saint-Jacques, al suo primo volo spaziale.

La prossima missione

Accanto a Saint-Jacques, la nuova missione, denominata “Expedition 58”, prevede la presenza di Oleg Kononenko per la Roscosmos e Anne McClain della Nasa. Dopo un viaggio di sei ore, che avrà inizio alle 12,31 italiane del 3 dicembre, gli astronauti andranno a raggiungere i tre colleghi che si trovano attualmente sulla Iss, e condivideranno con loro gli ambienti della stazione fino al 20 dicembre, data in cui è previsto il rientro dell’equipaggio della Expedition 57. Il rischio di lasciare la stazione vuota, remoto ma impossibile da escludere all’indomani dell’incidente di ottobre, sembra quindi superato.

L’incidente della Soyuz

Quello avvenuto lo scorso 11 ottobre, comunque, è un evento estremamente raro: si tratta infatti del secondo lancio fallito di un equipaggio da parte di una Soyuz, nei 43 anni trascorsi dalla prima missione. Stando alle indagini condotte dagli esperti della Roscosmos, a causarlo è stato un errore in fase di assemblaggio. Gli ingegneri hanno infatti determinato che il razzo è partito con un sensore danneggiato, in particolare quello da cui dipende il corretto rilascio di ossigeno liquido che porta alla separazione del booster.

E in effetti il volo Soyuz MS-10, partito alle 10:40 (ora italiana) del 11 ottobre dal Cosmodromo di Bayqoñyr, in Kazakistan, è stato fermato da un’anomalia avvenuta durante la fase di separazione dei quattro booster: uno non si è separato correttamente, rimanendo agganciato allo stadio principale del razzo e collidendo poi con quest’ultimo compromettendone la stabilità.

Per fortuna, i sistemi di emergenza hanno invece funzionato a dovere: il computer di bordo della Soyuz ha attivato velocemente il Launch Escape System, permettendo alla navicella contenente l’equipaggio di separarsi dal resto del veivolo, e il modulo ha eseguito un brusco rientro balistico, aprendo poi il proprio paracadute e riportando scossi, ma illesi, gli astronauti sul suolo kazako.

Francesco Pettini

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