Stamina, a gennaio l’Aifa aveva già allertato l’Fda

È in corso un’operazione di “spaccio” di “fasulli trattamenti a base di cellule staminali” con “possibile coinvolgimento di partner negli Stati Uniti“: è questo, in sostanza, il contenuto di una lettera inviata nel gennaio scorso dal direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) alla Food and Drug Administration (Fda) statunitense. Lo rivela l’Ansa, che sostiene di essere in possesso della lettera. Naturalmente, Pani si riferiva al controverso metodo Stamina, il mix di cellule staminali mesenchimali con cui Davide Vannoni sostiene di poter curare una vasta gamma di gravi malattie neurodegenerative.

Nella lettera, secondo l’Ansa, Pani afferma che Stamina sia “uno degli esempi in cui individui localizzati negli usa o organizzazioni supportano l’operazione di spacciatori di staminali ‘offshore'” e, ancora peggio, “un’organizzazione privata che ha spacciato fasulli trattamenti a base di staminali in Italia per diversi anni. L’operazione”, precisa Pani, “è stata vietata dall’Aifa nel 2012, e la sperimentazione promossa dal governo che intendeva valutare il metodo è stata fermata da un comitato scientifico ad hoc nel 2013″.

Pani parla anche del coinvolgimento di Camillo Ricordi, dell’Università di Miami, a supporto dell’operazione Stamina: “Sembra che Ricordi sia nel comitato scientifico della compagnia americana Bioheart che commercializza due prodotti cellulari”, che “appoggi anche l’operazione di altri spacciatori di cellule staminali in altri luoghi (ad esempio in Argentina)”, e che “sia il fondatore e presidente di una lobby chiamata “The Cure Alliance” che asserisce che l’Fda è il primo nemico dell’innovazione e dell’accesso ai pazienti alle terapie innovative“. Accuse molto pesanti, cui i legali di Vannoni, per ora, rispondono accusando Pani di voler “precedere il corso della giustizia penale” e addirittura “cercare di condizionarlo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here