Stelle al rubidio

Da dove proviene e come si è formato il rubidio, metallo tenero, dal colore bianco-argenteo, usato soprattutto dall’industria elettronica? La risposta è nelle stelle. Come indica uno studio apparso su Science Express a firma di un team europeo di ricercatori che, analizzando la composizione di alcune stelle della nostra galassia, ha trovato una vera e propria “catena di produzione” di questo metallo. Sulla Terra il rubidio è il sedicesimo elemento per abbondanza.

“A dire il vero”, spiega Francesca D’Antona dell’Inaf-Osservatorio Astronomico di Roma, uno dei laboratori che ha partecipato allo studio, “stavamo cercando un altro elemento: il litio. Effettivamente l’abbiamo trovato, ma oltre al litio c’era anche il rubidio. Nessuno di noi se l’aspettava, è stata una sorpresa generale. Ma anche la conferma che le nostre ipotesi sui processi di formazione degli elementi pesanti nelle stelle erano corrette”. La caccia alle fabbriche di rubidio è stata preparata e condotta meticolosamente, a partire da una scelta oculata del campione di stelle da studiare: gli AGB, ovvero stelle giganti che, nel grafico che mette in relazione la temperatura e la luminosità delle stelle, si trovano su quello che gli astrofisici chiamano “un ramo asintotico”.

I modelli teorici già prevedevano che il rubidio si formasse nelle stelle AGB più massicce, attraverso una sorta di “scippo” dei neutroni degli atomi di neon da parte di altri atomi pesanti. Ciò che fino a oggi ne aveva impedito l’osservazione è il bozzolo di polvere e gas che oscura queste stelle. Usando i telescopi di Tenerife e del Cile, i ricercatori sono riusciti a superare la barriera opaca che le circonda e a rilevare, in una ventina tra le stelle del campione analizzato, la presenza di grandi quantità di rubidio. (l.g.)

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