I buchi neri potrebbero dar origine a delle stelle. A testimoniarlo le immagini del telescopio spaziale a raggi X Chandra della Nasa, che mettono in crisi uno dei luoghi comuni più famosi dell’astronomia: quello che i buchi neri risucchiano qualunque cosa hanno intorno. Studiando la regione che circonda il buco nero supermassivo al centro della Via Lattea, Sergei Nayakshin e Rashid Sunyaev del Max Plank Institute di Monaco (Germania) hanno infatti scoperto che questo ambiente estremo è la culla di decine di nuovi astri. La zona si trova a meno di un anno luce dal centro di Sagittarius A: troppo vicino, secondo quanto ritenuto finora, per sfuggire all’attrazione gravitazionale del buco nero. Inizialmente si pensava che le masse stellari si fossero formate in un altro punto della galassia, distante dal buco nero, e che successivamente fossero state attratte nella loro posizione attuale. Le recenti osservazioni supportano, invece, la teoria “in situ”, secondo la quale le stelle si sarebbero generate esattamente dove sono ora. Questo significa che la forza di gravitazione delle masse gassose intorno al buco nero è in grado di contrastare la forza distruttiva di Sagittarius A. Lo studio ha evidenziato inoltre, che i nuovi astri sono estremamente luminosi e che sono destinati a una vita breve, perché consumano i loro gas velocemente. I risultati possono aiutare a spiegare anche il misterioso anello di stelle scoperto recentemente dall’Hubble Space Telescope nel nucleo di Andromeda, la nostra galassia più vicina. (a.c.)
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