La luce si è fermata. Per la prima volta un gruppo di fisici della Harvard University (Usa) e del Lebedev Institute of Physics di Mosca sono riusciti a portare impulsi luminosi fino al limite di velocità zero per alcuni centesimi di millisecondo. L’esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, è stato realizzato intrappolando la luce in una cella contenente rubidio. Gli atomi di questo gas, che all’inizio si trovavano nel loro stato energetico più basso, hanno assorbito parte dell’energia dei raggi luminosi e si sono eccitati, passando cioè a uno stato energetico più elevato. La perdita di energia subita ha causato il rallentamento del segnale luminoso. In natura nulla può muoversi a velocità maggiori di quella con cui la luce si propaga nel vuoto: 300 milioni di metri in un secondo. Tuttavia impulsi luminosi “lenti”, che viaggiano cioè a pochi metri al secondo, vengono utilizzati comunemente nei laboratori di ottica. La velocità minima raggiunta finora era stata di 17 metri al secondo. Il risultato del gruppo di Michal Bejcsy e colleghi promette numerose applicazioni anche in aree diverse come quelle dell’informatica quantistica, dell’ottica non lineare e persino dei fondamenti della meccanica quantistica. (f.c.)

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