Storie di mare oltre i delfinari

    Marco Affronte
    Jack il delfino
    Giunti 2012, pp. 253, euro 11,90

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    Quando agli inizi del 1900 il valoroso delfino Pelorus Jack scortava i traghetti attraverso il pericoloso French Pass in Nuova Zelanda, si poteva già immaginare che quella storia sarebbe diventata legenda. Che pagine e pagine d’inchiostro sarebbero state scritte per raccontare quel misterioso legame, inusuale ed empatico, che unisce gli esseri umani ai delfini, alle orche, alle balene, mammiferi speciali dalle caratteristiche biologiche molto simili alle nostre.

    Con i loro comportamenti sociali complessi, i cetacei suscitano forti emozioni ed esercitano un’attrazione irresistibile sull’essere umano. Per raccontare queste passioni, ma anche gli aspetti comportamentali di questi animali e l’habitat marino in cui vivono, Marco Affronte – naturalista, divulgatore scientifico ed esperto di cetacei – ha raccolto in “Jack il delfino e le altre storie di mare” 11 racconti collocati in epoche e luoghi diversi (Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Italia, Irlanda) ma con un denominatore comune: la storia si snoda intorno a due protagonisti, da una parte un mammifero marino e dall’altra parte gli umani.

    Tra le storie, l’odissea di Keiko – l’orca “Free Willy” del film firmato dalla Disney – che da simbolo di libertà diventa cronaca di un delirio, quello organizzato dal circo del turismo e dell’entertainment. Quella del cucciolo di balena grigia J.J. che, recuperata morente sulle coste della California, viene presa in cura per un anno dallo staff del San Diego Seaworld, nutrita ogni tre ore con un biberon da 6 litri di pesce frullato con latte in polvere e poi restituita con successo al mare. Più romantiche le vicende del delfino Filippo che, per vivere accanto agli umani, si insedia nel porto di Manfredonia in Puglia. Non mancano le storie avvincenti, come quella delle tre balene intrappolate nei ghiacci al limite del Polo Nord e quella del tentato salvataggio di due piccole orche, Luna e Springer, entrambe rimaste sole e sperdute nelle acque della British Columbia.

    Le storie, collocate in ambientazioni suggestive, arricchite da descrizioni minuziose, notizie scientifiche e curiosità naturalistiche, al di là della cronaca romanzata, valorizzano la ricerca portata avanti da Affronte che mette in evidenza le palesi storture nel rapporto tra umani e cetacei. Basti pensare allo sfruttamento da lavoro, da macello, da commercio per l’industria dell’entertainment e del turismo (whale watching; parchi acquatici, acquari, ecc).

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