Salute

Zika: un vermicida contro la diffusione del virus

(Foto: Nitin Chandra / Flickr CC)

Un vermicida comunemente utilizzato contro le infezioni intestinali si è dimostrato in grado di fermare la diffusione del virus Zika. Il suo nome è niclosamide ed è un farmaco usato principalmente per combattere la tenia. A svelarlo sulle pagine di Nature Medicine è un team di ricercatori della Florida State University (Fsu), della Johns Hopkins University e del National Institutes of Health che spiegano, inoltre, come il principio attivo del niclosamide non avrebbe alcuna controindicazione in caso di gravidanza, evitando così l’effetto più grave che Zika provoca sui nati da madri infette, ovvero la microcefalia.

“La nostra scoperta può significativamente produrre un progresso sulla ricerca sul virus Zika ed avere un effetto immediato delle terapie anti-Zika”, spiega Hengli Tang della Fsu. “Questo è solo il primo passo verso una terapia che può fermare la trasmissione di questa malattia”.

Per trovare una cura efficace i ricercatori hanno esaminato in laboratorio 6.000 composti che erano già stati approvati dalla Fda americana o da altre sperimentazioni cliniche, per poter essere resi disponibili il più rapidamente possibile alle persone infettate dal virus. “Ci vogliono anni se non decenni per sviluppare un nuovo farmaco”, spiega Hongjun Song, uno degli autori dello studio. “In questo tipo di emergenza sanitaria globale non abbiamo tempo”, continua l’esperto. “Così, invece di utilizzare nuovi farmaci, abbiamo scelto di fare lo screening di farmaci esistenti. In questo modo, speriamo di creare una terapia molto più rapidamente”. I ricercatori sono già al lavoro in quanto non c’è ancora nessuna prova che il niclosamide possa essere efficace e saranno quindi necessari ulteriori studi su animali e trial su esseri umani.

Riferimenti: Nature Medicine doi:10.1038/nm.4184

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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