Té verde contro il Parkinson

Il polifenolo, un potente antiossidante contenuto nel tè verde, protegge dal morbo di Parkinson. Così spiega Tianhong Pan, del Baylor College of Medicine di Huston, presentando un suo studio al 54° incontro annuale dell’Accademia americana di neurologia a Denver. Gli effetti benefici di alcuni estratti del tè verde sono noti da tempo: è stato già dimostrato, per esempio, che l’incidenza di alcuni tumori e malattie cardiache sugli animali di laboratorio si riduce con l’assunzione di questa sostanza. Tianhong Pan, ora, propone un’interpretazione del meccanismo dell’azione difensiva. Il morbo di Parkinson ha come principale caratteristica biochimica e patologica la distruzione di specifici neuroni collocati in una regione del cervello – la sostanza nera del mesencefalo – che producono la dopamina, un composto chimico fondamentale per l’attività motoria. I ricercatori hanno misurato su alcuni topi di laboratorio il livello di dopamina e gli effetti protettivi del polifenolo contro la Mpp+, una neurotossina che induce parkinsonismo. I risultati indicano che il polifenolo blocca l’assorbimento della neurotossina, inibendo il Dat, il trasportatore che la veicola. Il polifenolo può essere assunto, oltre che nel tè, in forma di capsule concentrate. Il suo effetto sugli esseri umani, tuttavia, è ancora da studiare. (m.ca.)

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