Terapia genica per l’Alzheimer

Innestare cellule della pelle geneticamente modificate nel cervello per rallentare l’avanzamento del morbo di Alzheimer. È la strada suggerita da Mark Tuszynski dell’Università di San Diego, California, in uno studio i cui risultati sono stati presentate al meeting della American Academy of Neurology a San Francisco. L’esperimento è stato condotto su un campione di otto pazienti, dai quali sono state prelevate alcune cellule epidermiche. Dopo essere state modificate e coltivate in vitro in modo da produrre una proteina coinvolta nel processo di crescita dei neuroni (Nerve Growth Factor, il NGF), le cellule sono state iniettate, tramite piccoli fori nel cranio, in dieci punti diversi del cervello degli stessi malati. La speranza dei ricercatori era che il trapianto potesse prevenire la morte dei neuroni sensibili alla malattia e quindi rallentare il progresso del morbo. Dopo un anno il ritmo di avanzamento della demenza si è ridotto della metà nei pazienti trattati. Con la più recente terapia farmacologica non si ha più del cinque per cento di diminuzione nel tasso di crescita della malattia. Ulteriori controlli eseguiti per mezzo della tomografia ad emissione di positroni hanno confermato la vitalità delle cellule impiantate e la loro costante attività. Secondo Tuszynski, “se questi risultati fossero verificati in esperimenti più ampi, potremmo dire di aver fatto un passo avanti importante nell’ambito della terapia genica contro il morbo di Alzheimer.” (g.ca.)

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