Il nucleo interno della Terra si sarebbe praticamente fermato e starebbe invertendo il proprio senso di marcia. È questa l’ipotesi che Yi Yang e Xiaodong Song dell’Università di Pechino sostengono sulle pagine di Nature Geoscience dopo aver analizzato le onde sismiche che hanno attraversato il cuore del nostro pianeta dagli anni ‘60 a oggi. E se a qualcuno potrebbe ricordare la trama del disaster movie del 2003 The Core, niente paura: questi cambiamenti – sempre secondo i ricercatori – sarebbero periodici e non avrebbero conseguenze per la vita in superficie così catastrofiche. Altrimenti ce ne saremmo già accorti.
Al centro della Terra
Il cuore della Terra è un nucleo metallico solido, un po’ più piccolo della Luna ma con temperature simili a quelle del Sole. Sebbene sia uno dei luoghi dell’intero Sistema solare meno conosciuti, dal 1996 sappiamo che è isolato dagli strati superiori del nostro pianeta dal nucleo esterno liquido e che per questo può ruotare in direzione e velocità diverse dal resto. L’effetto della forza elettromagnetica e della gravità ne determinerebbe la rotazione, che, spiegano gli esperti, ha influenze su diversi fenomeni che interessano gli strati più superficiali della Terra, tra cui la generazione del campo magnetico che scherma dalle radiazioni solari rendendo possibile la vita.
Stop e dietrofront
Conoscere quali siano la direzione e la velocità della rotazione del nucleo interno della Terra si sta dimostrando un’impresa. Un’impresa a cui Song, che aveva partecipato allo studio che dimostrò il movimento nel 1996, sta lavorando da decenni, analizzando le differenze nella forma d’onda e nel tempo di percorrenza di onde sismiche generate da terremoti quasi identici (doppietti) che hanno attraversato il cuore del pianeta dagli anni ‘60 a oggi.
I ricercatori hanno così notato che se fino al 2009 i percorsi delle onde sismiche mostravano variazioni temporali significative, negli anni successivi i cambiamenti sono stati molto pochi: un indizio che il nucleo interno stesse rallentando e che di recente la sua rotazione si sia interrotta per iniziare a invertirsi. Dall’analisi è emerso che qualcosa di simile era già avvenuto negli anni ‘70, suggerendo che sia un fenomeno periodico che si verificherebbe ogni poche decine di anni.
Un pianeta in risonanza?
Gli autori della ricerca fanno notare che cicli pluridecennali di simile durata si verificano anche in superficie. Per esempio le temperature medie globali e il livello dei mari segue andamenti periodici di 60-70 anni, e anche la durata di un giorno terrestre cambia un po’ nel tempo. Potrebbero essere fenomeni collegati, suggeriscono i ricercatori, anche se ammettono che servono altre ricerche per svelare un eventuale meccanismo.
Via: Wired.it
Credits immagine: NASA su Unsplash
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