Terremoto sul Pollino, cosa dice l’Ingv

Nella notte, alle ore 01:05:24 la terra ha tremato tra la Basilicata e la Calabria: un terremoto di magnitudo 5.0 della scala Richter ha colpito infatti la zona del massiccio del Pollino. L’epicentro, stando ai dati rilasciati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) è stato nelle vicinanze di Rotonda (Potenza), Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno (Cosenza), a 6,3 chilometri di profondità. A questa scossa ne sono seguite fino a ora circa un centinaio, di intensità compresa tra 2 e 3,3 gradi. In Basilicata, finora non sono stati riportati danni. In Calabria invece, si sono verificati crolli ad Altomonte e a Mormanno, dove è stato evacuato l’ospedale, e in entrambi i paesi i sindaci hanno predisposto la chiusura della scuole. A Laino Borgo una casa di riposo per anziani ha riportato lesioni, mentre a Scalea un uomo di 84 anni è morto a causa di un infarto provocato dallo spavento.

Sempre secondo l’Ingv il terremoto è stato avvertito anche in Campania e in Puglia. Dopo la sentenza dei giorni scorsi e le sue conseguenze, i sismologi italiani si ritrovano a lavorare sotto una pressione ancora maggiore rispetto al solito: “Siamo ovviamente scossi, noi però continuiamo a fare il nostro lavoro e cerchiamo di farlo al meglio”, ha commentato Rita Di Giovambattista, dirigente di ricerca del Centro nazionale terremoti (Cnt): “e i nostri protocolli non cambiano, continuiamo a essere in contatto in tempo reale con la Protezione Civile”. 

“L’area è classificata ad alta pericolosità sismica”, ci racconta Di Giovambattista: “ed è già stata colpita da terremoti significativi: uno nel 1708 di 8-9 gradi della scala Mercalli e, in epoca strumentale, nel 1998 un terremoto di 5,6 di scala Richter”. Dal 2010 inoltre è interessata da uno sciamo sismico che all’inizio del mese aveva già fatto registrare oltre 2.200 scosse: 2.000 sono state di magnitudo minore ai 2, quasi 200 di magnitudo tra 2.0 e 3.0, sei di magnitudo tra 3.0 e 4.0, una di magnitudo 4.3, lo scorso 28 maggio. Solo nel mese di settembre (tra il 1 settembre e il 2 ottobre) la sequenza aveva presentato 400 eventi con magnitudo maggiore o uguale a 3.0 e con uno di 3.6 il 1 ottobre alle 22:28.

Proprio in considerazione dell’attività sismica registrata nella zona, recentemente, l’Ingv, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, aveva potenziato la rete sismica di monitoraggio nel Pollino per migliorare le localizzazioni anche dei piccoli terremoti e aveva installato una nuova stazione permanente della Rete Sismica Nazionale a Cetraro (CS). “Dopo il terremoto di fine di maggio 2012 sono state installate altre due stazioni temporanee e due squadre stanno ne stanno istallando in questo momento altre cinque”, spiega ancora di Giovambattista.

Al momento però, i ricercatori non sono in grado di stabilire eventuali deformazioni della superficie terrestre. Nell’area, negli ultimi due anni, sono state installate due nuove stazioni Gps della rete geodetica (Ring) che permetteranno loro di studiare questo processo. È presto anche per fare paragoni con il terremoto dell’Aquila e quello dell’Emilia. “Ogni zona può comportarsi in maniera diversa”, sottolinea la funzionaria del Cnt.

Via: Wired.it

Credits immagine: Ingv

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