Riuscire a tenere sotto controllo il Large Hadron Collider (Lhc) in tutti i suoi 27 chilometri di lunghezza non è affatto impresa facile, ma ci sono degli strumenti che riescono a rendere la vita più semplice a chi lavora nel più grande e potente acceleratore di particelle al mondo. Uno di questi si chiama Tim, e non è né un ingegnere né un addetto alla sicurezza in carne e ossa, ma un robot ispettore che viaggia su un monorotaia appesa al soffitto del tunnel che ospita Lhc.
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più