Le Quadrantidi sono un ottimo motivo per rivolgere gli occhi al cielo in queste prime notti di gennaio. La notte tra il 3 e il 4, infatti, sarà il momento migliore per avvistare lo sciame meteorico delle Quadrantidi (o Bootidi). E – perché no – salutare anche Venere e Mercurio.
Le Quadrantidi sono uno degli sciami meteorici migliori dell’anno e non derivano da una cometa ma da un asteroide, chiamato 2003 EH1.
Secondo la Nasa durante il loro picco, che si ripete puntuale nei primi giorni di ogni nuovo anno, in perfette condizioni del cielo si possono vedere dalle 60 alle 200 meteore all’ora. Il picco nel 2024, riferisce EarthSky , si verificherà – ahinoi – in pieno giorno, alle 12.53 GMT del 4 gennaio, ossia alle 13.53 italiane, e durerà solo poche ore. Per questo gli esperti dell’Unione Italiana Astrofili (Uai) consigliano di mettere il naso all’insù tra la mezzanotte e l’alba del 4 gennaio, quando il radiante (ossia la zona di cielo da cui le Quadrantidi sembrano originare, che corrisponde a una regione poco più a nord della costellazione del Boote) si alza progressivamente rispetto all’orizzonte, aumentando così la frequenza degli avvistamenti.
Come sempre, meglio scegliere un luogo per osservare il cielo lontano dalle luci delle città, ma a infastidire l’avvistamento ci si metterà anche la Luna, la cui luce permetterà di vedere solo le meteore più luminose.
Anche se meno evidenti man mano che ci si allontana dal massimo dello sciame, le Quadrantidi saranno individuabili nell’emisfero settentrionale fino al 12 gennaio.
Le albe di gennaio sono anche un buon momento per cercare nel cielo Venere e Mercurio.
Venere sarà ben visibile all’orizzonte Est da circa 3 ore prima del sorgere del Sole. Attenzione però che il tempo si riduce andando verso la fine del mese.
L’avvistamento di Mercurio sarà un po’ più difficoltoso, dato che il pianeta appare più piccolo e meno luminoso di Venere e sorge all’orizzonte Est prossimo alle prime luci dell’alba. L’8 gennaio – si legge sul sito dell’Uai – sorgerà 1 ora e 43 minuti prima del Sole, mentre per la fine del mese, abbassandosi sull’orizzonte, sarà ancora più difficile da osservare.
Via Wired.it
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