Ted Bunch, ricercatore dell’Ames Research Centre della Nasa, ha scoperto molecole di elio di provenienza extraterrestre, intrappolate in “gabbie molecolari” di fullerene. Queste macromolecole, costituite da una sessantina di atomi di carbonio e la cui forma ricorda quella di un pallone da calcio, si possono formare sulla Terra, ma anche al di fuori del Sistema solare nelle nubi di gas che circondano le stelle nascenti. Le tracce di elio “alieno” sono state rinvenute in zone molto distanti tra loro, dal Nord America, alla Nuova Zelanda, all’Europa, in uno strato di sedimenti depositatosi dopo un violento impatto con un asteroide. Nell’articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, Bunch sostiene che l’elio è giunto sulla terra 65 milioni di anni fa, portato dallo stesso asteroide ritenuto responsabile dell’estinzione dei dinosauri. Questi risultati dimostrano che il fullerene, in grado di sopportare pressioni di 400 mila atmosfere e temperature di 2 mila gradi centigradi, può effettivamente intrappolare e trasportare al suo interno molecole di gas. E ciò rafforza anche un’altra affascinante ipotesi: le molecole che hanno formato l’atmosfera terrestre primordiale e i primi composti organici potrebbero essere arrivati proprio con gli asteroidi che colpirono la Terra tra 4,5 e 3,8 miliardi di anni fa, durante la cosiddetta era dei bombardamenti. Insomma: “Siamo tutti alieni”, ha provocatoriamente commentato lo stesso Bunch. (f.m.)
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