Dal semplice olio usato per cucinare a un materiale 200 volte più resistente dell’acciaio, ovvero il grafene. A riferirlo, sulle pagine di Nature Communications, un’équipe di ricercatori australiani della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro), che ha sviluppato una tecnica grazie alla quale, per l’appunto, è possibile trasformare l’olio di soia in grafene, il che, di conseguenza, ridurrà notevolmente il costo di produzione del nanomateriale.
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