Troppo alto il prezzo della vita

Ogni giorno in Africa muoiono almeno 800 bambini a causa della povertà. Secondo il rapporto “Paying with their lives”, reso noto da Save the Children, organizzazione internazionale per la difesa e promozione dei diritti dell’infanzia, solo in Africa perdono ogni anno la vita 285.000 bimbi poiché le famiglie non possono permettersi le cure sanitarie di base o una visita medica. I costi, infatti, sono tali per cui anche le misure più semplici per la salute risultano inaccessibili alle persone indigenti o finiscono per spingere verso la povertà famiglie che stanno un po’ meglio. In Sierra Leone, per esempio, dove 1 bambino su 4 muore prima di aver compiuto 5 anni, il trattamento contro al diarrea per un bambino costa l’equivalente di due settimane di stipendio. “Le famiglie più povere si trovano di fronte a scelte terribili per pagare una cura medica”, afferma Carlotta Sami, direttore dei programmi di Save the Children Italia. “Quando un bambino si ammala la famiglia rinuncia al cibo, è costretta a ritirare da scuola gli altri figli, a vendere quel poco che ha e a dare in affitto i propri terreni per racimolare soldi”. A un anno dalla riunione del G8 in Scozia, che ha sancito l’impegno dei Paesi leader a collaborare con i governi africani affinché questi ultimi potessero garantire cure sanitarie gratuite nei paesi e nelle aree più povere del mondo, la situazione nella maggior parte dei Paesi africani non è cambiata. Abolire queste spese costerebbe meno di un miliardo di dollari l’anno, il che significa 1,38 dollari a persona nell’Africa sub-sahariana. L’appello di Save the Children è dunque quello di fare pressione sui governi affinché, tramite le collaborazioni con gli Stati africani e l’aumento degli aiuti allo sviluppo, sia garantito l’accesso a cure sanitarie gratuite ai bambini dei paesi più poveri. (a.p.)

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