Una delle strategie più efficaci per chi ha un tumore del rene avanzato è quella di bloccarne il nutrimento: inibire cioè lo sviluppo dei vasi sanguigni che gli permettono di crescere e di diffondersi. Per questo negli ultimi anni la ricerca clinica si è focalizzata su farmaci a bersaglio molecolare in grado di arrestare questo processo, chiamato angiogenesi. L’ultimo di questi farmaci – approvato dall’Agenzia per i medicinali europea (Ema) lo scorso agosto per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato – è tivozanib. In attesa che l’agenzia del farmaco italiana (Aifa) termini la fase di negoziazione del prezzo (che dovrebbe concludersi entro alcuni mesi), tivozanib sarà reso disponibile per tutti i pazienti candidabili (che quindi non abbiano già fatto altre terapie), grazie a un programma esteso di accesso gratuito: tutti i centri oncologici italiani che ne faranno richiesta potranno riceverlo.
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