Uccidono ma non inquinano

Sono letali per l’uomo, ma rispettose del verde. Uccidono, insomma, ma senza inquinare. L’Università di Monaco di Baviera ha annunciato la messa a punto di una nuova generazione di esplosivi: una sorta di “eco-bombe” distruttive sì, ma non per l’ambiente. A sostenere la ricerca su questi materiali “innovativi” – le cui caratteristiche saranno illustrate in uno studio pubblicato il prossimo 24 giugno su “Chemistry of Materials” – dei fondi europei e statunitensi finalizzati alla produzione di sostanze alternative a tritolo (Tnt) e ciclonite (Rdx).

Gli esplosivi “classici”, infatti, presentano ancora troppi effetti collaterali controproducenti: deflagrano, questo è sicuro, ma comportano anche emissioni di carbonio fortemente cancerogene e, quindi, molto inquinanti per i terreni e le falde acquifere. Per non parlare, poi, del rischio legato a un’eventuale mancata detonazione o, al contrario, del loro innesco involontario a causa di qualche choc fisico (una botta improvvisa, per esempio, o una scintilla) al quale sono assai sensibili. Ecco, dunque, arrivare adesso questi nuovi composti in grado di ovviare a tali “disagi”.

Secondo gli scienziati tedeschi, infatti, le “bombe verdi” – che utilizzano una forma particolare di tetrazolio (composto usato generalmente in ambito farmaceutico) e sono combinate con azoto, anziché col carbonio – scoppiano rilasciando meno sostanze nocive. Unico neo: i primi test di laboratorio hanno registrato tracce di cianuro di idrogeno. “Mescolando i composti con un ossidante saremo, però, in grado di evitare la produzione di questi gas letali” garantisce Thomas Klapötke, tra i responsabili della ricerca.

Altro vantaggio di questi materiali (nominati Hbt e G2zt): le loro performance sembrano addirittura superiori a quelle di tritolo e ciclonite e si prevede un loro uso massiccio negli ordigni pesanti in uso su carri armati e navi. Infine – e questo sembra il vero dato positivo della scoperta – Hbt e G2zt sembrano rivelare, a differenza dei loro predecessori, una minore propensione alle esplosione accidentali: proprietà, questa, di non poco conto visto l’alto numero di incidenti che si registrano nelle demolizioni edili e nell’industria mineraria. (l.s.)

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