Alessandro il Grande fu ucciso febbre del Nilo

Avvelenamento, influenza, febbre tifoide. Molte sono state nel corso degli anni le ipotesi sulla morte improvvisa di Alessandro il Grande. Dopo aver sconfitto l’Impero Persiano e aver invaso l’India il condottiero si ammalò nel 323 d.C. a Babilonia, poco distante l’odierna Baghdad. Dove morì dopo due settimane. Stroncato dalla febbre del Nilo occidentale. È questa l’ipotesi avanzata da John Marr del Virginia Department of Health e da Charles Calisher della Colorado State University sulle pagine di “Emerging Infectious Disease”.

Diffusa in Africa, Asia occidentale e Medio Oriente, questa malattia è veicolata principalmente attraverso gli uccelli ed è trasmessa all’essere umano dalle zanzare. Ai due ricercatori statunitensi l’idea è venuta leggendo un passo di Plutarco nel quale lo scrittore greco notava come l’entrata di Alessandro in Babilonia coincidesse con la morte improvvisa di molti corvi. Uccelli particolarmente sensibili al virus del Nilo occidentale. Secondo i ricercatori unendo questo particolare alla descrizione dei sintomi di cui soffrì il condottiero – infezione alle vie respiratorie, disordini del fegato, orticaria – non posso esserci più dubbi sulla causa della sua morte. (r.p.)

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