Categorie: Salute

Ue: così non va

Migliorare le condizioni di trasporto del bestiame e rendere più “umani” i trattamenti riservati agli animali prima della macellazione. Non solo per garantire loro una condizione minima di benessere, ma anche per evitare un deterioramento della qualità della carne, a vantaggio in tal modo anche della sicurezza del consumatore. A questa conclusione è giunta la Commissione europea dopo aver monitorato per tre anni le condizioni degli animali di interesse zootecnico prelevati dagli allevamenti e condotti nei diversi macelli di destinazione a bordo di camion che hanno attraversato l’Europa. Il progetto, denominato Catra (Cattle transport) e presentato nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Bruxelles nei giorni scorsi, ha appurato che il trasporto di animali vivi, specialmente per lunghe distanze, può causare loro un forte stress, motivo, a sua volta, di combattimenti e comportamenti autolesionisti, con un impatto decisamente negativo sulla qualità della carne che verrà poi immessa sul mercato. Uno stress a cui contribuiscono vari fattori: la pessima qualità delle strade, le condizioni climatiche all’interno dei veicoli e il design stesso dei carri. “Ne consegue”, ha dichiarato Philippe Basquin, commissionario europeo per la ricerca, “che l’intera catena logistica dei viaggi va rivista, nell’interesse delle stesse industrie alimentari”. Occorre prestare particolare attenzione alle operazioni di carico e scarico del bestiame, le più stressanti per gli animali, controllare la densità degli stessi nella vettura, migliorare sia la struttura di questa che le capacità di guida dei trasportatori, rafforzare infine i controlli, nel rispetto della legislazione vigente. La realizzazione di Catra è stata possibile grazie alla collaborazione di dieci centri di ricerca siti in Belgio, Italia, Norvegia, Germania, Slovenia e Spagna, coordinati dall’Università delle scienze agricole di Uppsala (Svezia), e al contributo di 1,8 milioni di euro stanziati dalla Commissione europea. (d.d.v.)

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