Ultrasuoni contro le emorragie interne

Un gruppo di ricercatori della Washington University di Seattle sta sperimentando una tecnica rivoluzionaria per fermare le emorragie interne senza bisogno del bisturi. Come altri metodi studiati in questi anni per trovare un’alternativa alla chirurgia classica, anche questa nuova tecnica si basa sugli ultrasuoni. Finora si era pensato che questi potessero servire per localizzare, bruciare e cauterizzare le ferite interne, operazione molto rischiosa quando le emorragie riguardano organi come il cervello o aree molto vaste del corpo. Perciò gli scienziati americani si sono messi a cercare altri possibili utilizzi delle onde sonore, scoprendo che l’uso di fasci di ultrasuoni ad alta intensità può accelerare la coagulazione delle ferite senza bisogno di cauterizzazione. Tutto si basa su un “inganno” ai danni delle piastrine. Sotto l’effetto delle onde sonore, il sangue circola più velocemente. Ciò porta le piastrine a “credere” di scorrere attraverso una ferita aperta e a comportarsi di conseguenza: esse si incollano alle membrane e fra di loro, compiendo i due passi necessari affinché il sangue coaguli. Per il momento la tecnica è stata sperimentata solo in laboratorio. Ma i ricercatori sono ottimisti. A loro avviso bisognerà attendere solo un paio d’anni prima di passare alla fase pratica sulle cavie e sugli uomini. (v.cam.)

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