Si chiama Toumaï e viveva in Ciad cinque milioni di anni fa. E’ il più antico scheletro di ominide mai ritrovato ed è stato scoperto dalla Mission Paléoanthropologique Franco-Tchadienne (Mpft). Come spiegano i ricercatori nello studio pubblicato da Nature, proprio l’età di Toumaï sarebbe un elemento chiave: cinque milioni di anni fa, infatti, avvenne la separazione tra gli ominidi e i primati e oggi restano solo pochi frammenti fossili di quel periodo. “Toumaï è il più importante fossile mai scoperto”, sostengono i paleontologi, “al pari del primo Australopiteco ritrovato 77 anni fa, che ha permesso di fondare la paleoantropologia”. La scatola cranica è molto simile a quella delle scimmie, ma il viso è corto e i denti, soprattutto i canini, sono piccoli come quelli degli umani. E anche la fronte sporgente di Toumaï è simile a quella dei nostri antenati. Proprio questi tratti fisionomici, secondo i ricercatori, fanno pensare che i resti dell’uomo del Ciad appartengano a un diretto antenato del genere Homo. (a.ca.)
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