Un astrolabio svela il mistero del dipinto

Un editoriale apparso su Nature rivela come un astrolabio del Rinascimento svelerebbe il significato a lungo controverso della celebre Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca. David King, direttore dell’Istituto di Storia della Scienza di Francoforte, propone una nuova interpretazione del dipinto basata su codici enigmistici e relazioni matematiche, in opposizione alle teorie precedenti, tutte basate sull’esame stilistico e sull’analisi del contesto socioculturale dell’epoca. L’opera, dipinta probabilmente attorno al 1460, ritrae, tra le altre, tre figure particolarmente enigmatiche, uomini vestiti in abiti moderni, sulla cui identità si è discusso lungamente, senza pervenire a un’ipotesi plausibile.

L’astrolabio, oggetto di indagine di King e del suo collaboratore Berthold Holzschuh, è uno strumento per la navigazione costruito nel 1462 da Ioannes Regiomontanus, astronomo viennese al servizio del cardinale bizantino Bessarione. Su di esso è inciso un epigramma latino le cui imperfezioni metriche e spaziature irregolari non sono difetti, come si era pensato, bensì artifici utilizzati per ottenere un codice criptato. In particolare nasconderebbe un acrostico strutturato su otto colonne che consentirebbe, ingrandendolo e sovrapponendolo al dipinto, di identificare i personaggi della Flagellazione. L’uomo con la barba rappresenterebbe Bessarione, mentre la figura angelica il giovane Regiomontanus, ma in realtà ognuna delle otto figure del dipinto rimanderebbe a più di un personaggio contemporaneo o del passato.

Lo studioso tedesco va oltre. Epigramma e dipinto sarebbero entrambi scanditi da uno speciale rapporto matematico – la cosiddetta sezione aurea – simbolo di perfezione e gradevolezza estetica. Due linee verticali nell’epigramma tagliano il nome di Bessarione in corrispondenza delle sue iniziali e, nella sovrapposizione con il dipinto, dividono la scena della Flagellazione, passando attraverso gli occhi della figura di Cristo e quella del cardinale.

La teoria non è stata accolta con entusiasmo dagli storici dell’arte, che l’hanno definita astrusa e priva di fondamenti. Da ricordare, però, che Piero della Francesca non è stato solo un artista ma anche un matematico e autore di un trattato sulla prospettiva. Forse King si è spinto troppo oltre, ma senza dubbio la sua teoria è affascinante e susciterà, oltre allo scalpore, nuove discussioni e verifiche. (m.g.)

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