Categorie: Vita

Un boa titanico

Titanoboa, questo il nome scientifico attribuito al serpente più grande del mondo, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in Colombia da ricercatori statunitensi (Smithsonian Tropical Research Institute, Indiana University a Bloomington, Florida University) e canadesi (University of Toronto Mississauga). Gli studiosi hanno ricostruito le dimensioni di questo immenso rettile vissuto nel Paleocene, circa 60 milioni di anni fa, e le condizioni ambientali che ne permettevano la sopravvivenza.

L’evoluzione ha prodotto, nel corso di milioni di anni, una vasta gamma di animali giganti, come dinosauri, libellule enormi, elefanti e balene, tanto per citarne alcuni tra quelli viventi ed estinti. A questa lista si aggiunge adesso il Titanoboa cerrejonensis, un serpente costrittore come gli attuali boa e anaconde, che non uccidono con il veleno ma avvolgendo la preda e “stritolandola”. 

Il ritrovamento dei resti fossili del boa, presso la miniera di carbone Cerrejón nel Nord della Colombia, è stato solo l’inizio di un lavoro complesso. Grazie all’utilizzo di un programma di bioinformatica e sulla base dei dati disponibili sui boa viventi, il geologo David Polly ha ricostruito la posizione che le singole vertebre avevano nell’esemplare ed è risalito alle dimensioni reali dell’animale. “Il peso doveva essere di circa 1.100 chilogrammi, la lunghezza di 13 metri, secondo una stima per difetto. Probabilmente arrivava all’altezza del nostro bacino”, racconta Polly su Nature.

Secondo i ricercatori, solo un clima molto caldo poteva garantire la sopravvivenza di un boa di queste dimensioni. “I serpenti sono animali a sangue freddo, il cui metabolismo e locomozione sono strettamente legati alla temperatura esterna. Più è caldo, più i rettili possono permettersi di aumentare di dimensione”, spiega Jonathan Bloch, paleontologo e coautore dello studio”. Sulla base di queste considerazioni, i ricercatori hanno simulato il clima della Colombia paleocenica. La ricostruzione indica che la temperatura delle foreste tropicali doveva essere di almeno cinque gradi più alta di oggi, con valori annui medi tra i 30 e i 34 gradi centigradi. (i.n.)

Riferimento: Nature, DOI: 10.1038/nature07671

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