Un camper per la scienza

I principali fattori che rendono difficile l’insegnamento della scienza nelle scuole italiane sono probabilmente due: la carenza di laboratori e la scarsità di contatti fra gli insegnanti e il mondo della ricerca universitaria. Il problema è stato affrontato nell’ambito della IX settimana della cultura scientifica e tecnologica da “Un camper per la scienza”, un’iniziativa finanziata dal Ministero dell’università e della ricerca scientifica (Murst). Durante l’intera settimana il camper è stato attrezzato come un laboratorio universitario itinerante e ha visitato alcune scuole del Lazio. Inoltre è stato aperto anche un sito (http://www.camperperlascienza.ibc.rm.cnr.it/), che intende divenire un luogo di incontro e di scambio di informazioni tra insegnanti, studenti, scienziati e divulgatori scientifici.

“Un camper per la scienza” è un’iniziativa della “Fondazione Adriano Buzzati Traverso”, organizzata da un gruppo di scienziati e divulgatori per stabilire un contatto tra la scienza e i non addetti ai lavori. L’esperienza del camper, sempre finanziata dal Murst, è iniziata già l’anno scorso. Allora aveva mirato a rivelare la scienza che si nasconde nella vita di tutti i giorni: soprattutto gli aspetti naturalistici dei vegetali e degli animali di cui ci nutriamo, le tecniche di ingegneria genetica connesse con il cibo e le esigenze alimentari umane. Un supermercato era stato trasformato in una sorta di museo della scienza, attrezzato con microscopi, computer e pannelli illustrativi. Chi entrava per il normale shopping poteva anche imbarcarsi in un viaggio nella scienza, guidato dagli esperti presenti sul posto.

Quest’anno “Un camper per la scienza” ha deciso di rivolgersi direttamente agli studenti delle scuole medie, perché insegnare la scienza significa in primo luogo trasmettere il metodo scientifico che è alla sua base. Per questo è necessario che i ragazzi imparino a eseguire in prima persona osservazioni scientifiche e a trarne alcune conclusioni. Le scuole italiane però spesso soffrono di una cronica carenza di laboratori e solo i ragazzi che proseguono negli studi scientifici si rendono conto di cosa siano gli strumenti di un ricercatore. Dunque i responsabili del camper hanno pensato di portare l’università nelle scuole, sotto forma di un laboratorio itinerante.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli istituti contattati, ma inevitabilmente non si è riusciti a raggiungere tutti. Così, per prolungare il contatto anche dopo la settimana della scienza, è stata allestita una pagina Internet dove si trovano semplici protocolli di esperimenti, eseguibili anche senza laboratori, e una selezione di indirizzi Web particolarmente interessanti dal punto di vista didattico e divulgativo. La speranza è che la pagina continui ad arricchirsi con la collaborazione degli insegnanti, che potrebbero prelevare i dati a loro utili e mettere a disposizione di tutti quelli in loro possesso. Insomma un modo per condividere la preziosa esperienza chi insegna scienze nelle scuole. Che è anche la carta vincente in rete, dove l’esperienza ha dimostrato che i siti di maggiore successo siano proprio quelli che si arricchiscono con la collaborazione dei loro utenti.

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