Un medicinale contro le perdite di memoria tipiche dell’Alzheimer potrebbe migliorare le prestazioni dei piloti di aerei. Lo afferma, a conclusione di uno studio condotto su 18 piloti (età media 52 anni) e appena pubblicato sulla rivista Neurology, un gruppo di ricercatori della Stanford University e della Veteran Administration di Palo Alto (California). Obiettivo della ricerca era confermare la teoria secondo la quale i cali di memoria sarebbero dovuti al diminuito funzionamento dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore preposto allo scambio di segnali intercellulari nelle aree della memoria e del pensiero. I volontari sono stati sottoposti a un training complesso di simulatore di volo. A metà di essi è stato poi somministrato, per 30 giorni, un farmaco contenente donepizil, un composto che aumenta la concentrazione di acetilcolina disponibile per i neuroni (il donepizil è usato nella terapia dell’Alzheimer). Gli altri piloti hanno invece assunto un placebo. Risultato: il gruppo che aveva preso il donepizil ha migliorato le proprie prestazioni al simulatore di volo rispetto al gruppo “placebo”. In arrivo dunque il farmaco miracoloso per aumentare le capacità mnemoniche? Non ancora, almeno fino a quando non ci saranno conferme dai trial clinici. Per il momento i ricercatori invitano alla cautela: “Questi risultati,” afferma Jerome Yesevage, autore della ricerca, “non significano che il donepizil debba essere somministrato alle persone sane. Potrebbero esserci effetti collaterali, rilevabili magari solo dalle sperimentazioni su vasta scala”. (f.n.)