Categorie: Salute

Un farmaco riduce i comportamenti autistici nei topi

Correggere alcuni comportamenti tipici del disturbo autistico con un farmaco sperimentale per il trattamento della sindrome dell’X fragile (Sxf). L’intuizione è venuta a un gruppo di ricerca statunitense, guidato da Jacqueline Crawley del laboratorio comportamentale di neuroscienze del National Institute of Mental Health (Maryland, Usa), che ha studiato gli effetti su alcuni topi autistici di un composto in grado i inibire l’attivazione di l’mGluR5, un recettore per il glutammato situato nel cervello, e li ha descritti su Science Translational Medicine.

A orientare i ricercatori nello studio di un farmaco preso in prestito dalla ricerca sulla Sxf è stato il fatto che, per quanto le due malattie abbiano origine diversa, uno studio su Nature mostra che condividono alcuni meccanismi patologici.

Per questo motivo, il gruppo guidato da Crawley ha trattato con un inibitore di mGluR5 due distinti ceppi di topi, ciascuno con aspetti differenti del disturbo dello spettro autistico. Secondo quanto riportato dai ricercatori, la somministrazione del farmaco ha dato risultati sorprendenti riducendo in modo significativo alcuni comportamenti associati all’autismo, come la ripetizione eccessiva di attività quali il grooming – la pulizia ossessiva – e il salto in verticale. Inoltre, la capacità di interazione sociale, misurata in termini di approccio a un topo “sconosciuto” e di contatti tra animali liberi di muoversi, è risultata significativamente aumentata. Nessuno dei cambiamenti osservati era ascrivibile a uno stato di sedazione degli animali, che mostravano, anzi, un aumento di attività locomotoria.

Secondo i ricercatori, la possibilità di trasferire direttamente le osservazioni ottenute in modelli sperimentali agli esseri umani richiede ulteriori indagini. Tuttavia, trattandosi di un composto già in uso in studi clinici, se i risultati ottenuti dal gruppo di Crawley fossero confermati, questa possibilità potrebbe essere presto realizzabile.

Riferimenti: Science Translational Medicine DOI: 10.1126/scitranslmed.3003501

Immagine: World Autism Awareness Day. Credit a Beth’s Origami / Flickr

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