Categorie: Salute

Tumori, uno su sei è colpa di un virus

La lotta contro il cancro non si combatte solo con nuovi nanorobot o terapie controverse: a volte basta bloccare le malattie infettive che possono favorire l’insorgenza dei tumori. Uno studio pubblicato su The Lancet Oncology suggerisce che ogni anno a livello globale almeno due milioni di casi di tumore siano imputabili a quattro cause conosciute: il papilloma virus (Hpv), l’ Helicobacter pylori, e i virus dell’epatite B e C. 

La ricerca è stata portata avanti da un team dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca su Cancro (Iarc) di Lione, coordinato dallo statistico Martyn Plummer: gli scienziati hanno analizzato il tasso di incidenza rilevato nel 2008 di 27 tipologie di tumore in 184 diversi paesi. I dati raccolti hanno restituito un quadro abbastanza chiaro della situazione: nei paesi in via di sviluppo circa il 23 per cento dei tumori è associato a infezioni, mentre nei paesi sviluppati la percentuale è del 7,4 per cento. La variabilità è molto ampia: si va dal 3,3 per cento della Nuova Zelanda al 32,7 per cento della zona sub-sahariana dell’Africa

I tumori associati a infezioni, negli uomini sono nell’80 per cento dei casi forme di cancro che colpiscono il fegato o il tratto gastrico, causati principalmente dai virus di epatite B e C e da H. pylori; nelle donne, nel 50 per cento dei casi si tratta di cancro della cervice uterina, correlato alla presenza di Hpv“Questi dati dimostrano che realizzare nei paesi in via di sviluppo programmi terapeutici e di prevenzione potrebbe portare a una riduzione sostanziale del numero globale di tumori e delle grandi disparità che esistono fra regioni e nazioni diverse”, ha commentato, in un articolo apparso sullo stesso numero della rivista, Goodarz Danaei dell’Harvard School of Public Medicine di Boston. 

Sulla base delle cifre diffuse dallo studio di Plummer, sembra che la lotta ai tumori nei prossimi anni dovrà essere combattuta con diversi approcci. Da una parte, in alcuni casi sarà possibile ridurre il rischio di sviluppare il cancro grazie a rimedi semplici – come un’aspirina – ma, dall’altra, sarà anche necessario contenere tutte quelle malattie che possono esporre l’organismo all’insorgenza di cellule tumorali, soprattutto nei paesi meno sviluppati. 

I numeri parlano chiaro: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2008, 7,6 milioni di persone sono decedute a causa del cancro. Secondo lo studio dello Iarc, 1 milione e mezzo di casi fatali sarebbe prevenibile se solo si intervenisse tempestivamente.

via wired.it

Credit immagine a euthman/ Flickr

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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