Un gene da inibire

Una ricerca dell’Huntsman Cancer Institute afferma che è possibile inibire un gene mutante attivo nel 30 per cento dei tumori, aprendo così la strada ad una nuova terapia per il cancro. Il gene in questione, noto come Ras, ha normalmente una funzione comunicativa ma nella variante mutata è oncogeno e alimenta la crescita di tumori al pancreas, colon e polmoni, oltre a favorire il cancro alla tiroide e leucemia. I ricercatori guidati da Matthew Topham, Università dello Utah, hanno studiato dei topi da laboratorio con un’alta attività del gene Ras mutato e che presentavano un’alta incidenza di tumori. Studiando il DGK iota, uno degli enzimi chiamati diacylglycerol kinases (DGK) coinvolti nella crescita dei tumori, hanno scoperto che mentre di solito l’assenza di un DGK aumenta la probabilità di un tumore, se il DGK iota era assente dove il gene Ras mutato era attivo i tumori diminuivano considerevolmente. Infatti cancellando nei topolini (con Ras mutato) il gene DGK iota i tumori erano molto meno probabili rispetto ai simili con DGK iota presente. “Questo implica”, spiega Topham, “che potremmo sviluppare una terapia farmacologica per la riduzione dei tumori indotti dal gene Ras, senza rilevanti effetti collaterali”. La ricerca sarà pubblicata sul prossimo numero di Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences) e si punta ora ad approfondire e comprendere il meccanismo per cui questo enzima riesce a inibire la formazione dei tumori. (m.d.b.)

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