Al bar o in ufficio, il caffè viene bevuto ogni giorno da milioni di persone in tutto il mondo. Ma la comunità scientifica, nonostante le decine di studi pubblicati sull’argomento, ancora non ha sciolto completamente i dubbi sugli effetti del consumo della bevanda sulla salute umana. L’ultimo capitolo è stato appena scritto da un giudice della Corte superiore di Los Angeles, che ha sentenziato, dopo un processo durato otto anni, che i produttori di caffè dovrebbero informare, tramite etichette o altri avvertimenti, che una sostanza chimica prodotta nel processo di torrefazione dei chicchi, l’acrilammide, potrebbe avere effetti cancerogeni. La sentenza, riporta Abc News, non è ancora definitiva: gli imputati hanno un paio di settimane per contestarla ed eventualmente per fare ricorso in appello.
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