Categorie: Spazio

Un nuovo messaggio per gli alieni

Se aveste la possibilità di decidere qualcosa da far vedere a un extraterrestre, cosa scegliereste? Indubbiamente non sarebbe facile: se la cosa vi intriga, vi conviene iniziare a pensarci. La Nasa, infatti, lancerà a breve una campagna di crowdsourcing per decidere il contenuto del messaggio da affidare alla sonda New Horizons, sviluppata dall’agenzia spaziale americana per l’esplorazione di Plutone e del suo satellite Caronte. New Horizons è decollata a gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral e, se tutto va bene, raggiungerà Plutone a luglio dell’anno prossimo. Dopo aver compiuto le sue osservazioni, invierà alla Terra tutti i dati raccolti e quindi proseguirà indefinitamente il suo viaggio all’esterno del Sistema Solare: è per questo che Jon Lomberg, che aveva già lavorato al Golden Record (il disco per gli extraterrestri a bordo delle Voyager 1 e 2, risalente al 1977), ha pensato di elaborare un nuovo messaggio per lo Spazio profondo. Stavolta, però, spiega lo scienziato, si tratterà di una registrazione completamente digitale, che verrà inviata in streaming alla memoria dei computer di New Horizons. Il progetto, che sarà lanciato ufficialmente il prossimo 25 agosto, si chiamerà One Earth Message.

“Daremo la possibilità a chiunque di partecipare”, racconta ancora Lomberg, “e inviare una propria foto nello Spazio. Saranno gli stessi utenti a votare i contenuti migliori”. L’équipe di Lomberg si limiterà a un controllo editoriale per evitare che nessuna “immagine inappropriata” passi il vaglio, ma l’ultima parola spetterà comunque alla Nasa. Anche se la sonda non dovesse mai incrociare un extraterrestre, comunque, lo scienziati sottolinea l’alto valore sociale dell’iniziativa: “Finora le persone sono state ispirate dalla registrazione a bordo di Voyager, il ritratto della Terra del 1977. Il mondo, oggi, è molto diverso, e il nuovo messaggio rifletterà speranze e sogni della seconda decade del ventunesimo secolo. Speriamo che sarà un esempio di creatività globale e di cooperazione, qualcosa che il mondo possa condividere come una grande impresa”.

Via: Wired.it

Credits immagine: JHUAPL/SwRI via Nasa

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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