Un parassita del sistema immunitario

Il parassita che causa la scistosomiasi, una malattia che affligge 250 milioni di persone nel mondo, sfrutta il sistema immunitario degli ospiti per crescere e riprodursi. La scoperta, pubblicata questa settimana su Science, è opera di un gruppo di ricercatori della University of California di San Francisco. Il parassita, che è in grado di sopravvivere nel sangue per anni senza essere scoperto, avrebbe due “modalità” di sopravvivenza: una veloce, quando si trova in diretto contatto con i linfociti T dell’ospite, e una più lenta – in cui lo sviluppo è ritardato e la produzione di uova è più bassa – adatta ai periodi di malattia dell’ospite. In un organismo debole o ammalato, infatti, il sistema immunitario è “sotto tono” e i linfociti T sono presenti in numero minore. È la prima volta che una cellula specifica dell’organismo ospite viene identificata quale “partner” per un parassita. La scistosomiasi colpisce soprattutto ai tropici e, pur essendo raramente fatale, causa affaticamento e debilitazione muscolare e conduce alla lenta distruzione del fegato. La scoperta del meccanismo di sopravvivenza del parassita potrebbe contribuire alla messa a punto di un vaccino efficace contro la malattia. (f.n.)

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