Mediterraneo antico, un vaso attico a Pyrgi racconta gli scambi con la Grecia

La più antica raffigurazione del massacro dei Proci, i giovani nobili di Itaca e delle isole e territori vicini che assediavano Penelope aspirando al trono di Ulisse, si trova impressa su un antico vaso attico rinvenuto nei pressi dell’odierna Santa Severa, località costiera a nord di Roma, nota per il suo castello. La scoperta si deve all’équipe archeologica del professore Giovanni Colonna, ordinario di etruscologia e archeologia italica all’Università La Sapienza di Roma e direttore delle ricerche nel sito dell’Etruria meridionale.

Il vaso, ricomposto e restaurato grazie a numerosi frammenti, sarà presentato agli studiosi di tutto il mondo durante il convegno di etruscologia organizzato dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi che si terrà il prossimo ottobre tra Roma e Santa Severa. Il manufatto, del diametro di circa 45 centimetri, è stato ritrovato in anni recenti durante gli scavi archeologici di Pyrgi, antico porto della città etrusca di Caere, vicino all’odierna Santa Severa. Fu fabbricato per usi sacri ad Atene nei primi decenni del quinto secolo a.C. su richiesta del clero che sovrintendeva al tempio religioso dell’antico porto. Secondo i ricercatori, la scoperta dell’immagine è un’altra fondamentale testimonianza non solo degli scambi commerciali tra Greci e Etruschi, ma anche della conoscenza della letteratura e delle leggende dell’Attica da parte della popolazione italica. (r.p.)

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