Sergei Kopeikin, della University of Missouri e Ed Formalont del National Radio Astronomy Observatory in Virginia sono riusciti a misurare la velocità della gravità, che è uguale a quella della luce (300.000 chilometri al secondo), ottenendo la prima conferma sperimentale della previsione che Albert Einstein aveva avanzato nel 1915 con la teoria della relatività generale. E’ quanto hanno annunciato ieri durante il meeting dell’American Astronomical Society a Seattle: Kopeikin ha riformulato le equazioni della teoria einsteiniana per esprimere il campo gravitazionale di un corpo in movimento in termini della sua massa, della sua velocità e di quella della gravità. Questa si potrebbe allora ricavare misurando, ad esempio, il campo gravitazionale di Giove, il pianeta più grande del sistema solare, conoscendone già massa e velocità. E proprio questo hanno fatto, Kopeikin e Formalont, nel settembre dello scorso anno, quando Giove è passato davanti a un quasar (il nucleo di una galassia attiva) che emette intense onde radio. Attraverso una fitta rete di osservazioni da radiotelescopi sparsi per tutta la Terra, i due ricercatori hanno misurato la variazione apparente della posizione del quasar in base all’incurvamento delle onde radio dovuto al campo di Giove. Stimato quest’ultimo, il calcolo della velocità della forza di attrazione gravitazionale del pianeta ha dato, entro i margini di errore, il risultato atteso. (f. to.)
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