Una fontana nella galassia

Una misteriosa ed enorme nube di antimateria si aggira nei pressi del nucleo della Via Lattea: la notizia, che ha stupito ed entusiasmato gli astrofisici di tutto il mondo, arriva dal satellite CGRO (Compton Gamma Ray Observatory).La possibilità di trovare antimateria nelle zone centrali della Galassia era già stata presa in considerazione dagli scienziati, che si aspettavano di scoprirne una larga nube diffusa nel nucleo e nel piano della Galassia, causata dall’esplosione di stelle giovani di grande massa. Ma sorprendentemente, oltre a quella prevista, il satellite ne ha scoperta una esterna al piano della galassia, a circa 3000 anni luce di altezza sopra il nucleo: una posizione inspiegabile, dal momento che nella zona non c’è nulla che la possa originare. L’antimateria è composta da antiparticelle, cioè da particelle che hanno stessa massa ma carica opposta rispetto alle corrispondenti particelle ordinarie: per esempio l’antiparticella dell’elettrone, che ha carica negativa, è il positrone, di uguale massa ma con carica positiva. L’esistenza dell’antimateria è stata teorizzata da Dirac, uno dei padri della fisica quantistica, nel 1928, e confermata sperimentalmente nel 1932, con l’osservazione del primo positrone. A questa scoperta seguirono quelle delle altre antiparticelle. Quando una particella (la “materia”) incontra la propria antiparticella (l’”antimateria”) avviene un fenomeno chiamato “annichilazione”, una specie di fusione delle due particelle durante la quale la loro massa totale viene interamente convertita in energia emessa sotto forma di raggio gamma. Se le particelle in gioco sono elettroni e positroni, i raggi gamma emessi hanno una energia ben precisa: la detezione di tali raggi gamma è perciò indice della presenza di positroni soggetti ad annichilazione. E’ questo il metodo utilizzato dagli scienziati del CGRO che ha portato a questa ultima, entusiasmante scoperta.Il centro della nostra Galassia si trova a circa 25 mila anni luce da noi, nella direzione della costellazione del Sagittario. A causa della presenza di una grande quantità di nubi di polveri e gas, opachi alla radiazione ottica, non è possibile osservare il nucleo nella luce visibile. Tuttavia, gas e polveri sono trasparenti alla radiazione gamma, X, infrarossa e radio.Combinando le varie osservazioni, gli astronomi sono stati in grado di generare delle mappe delle zone in cui viene prodotta l’annichilazione. I risultati suggeriscono l’esistenza di una singola sorgente di positroni, come un buco nero di grande massa (ma più “leggero” del solito, pari a solo 10-100 masse solari), chiamato “il Grande Annichilatore”, che si troverebbe a circa 300 anni luce dal centro della Galassia. I getti di particelle prodotti da questo buco nero potrebbero essere composti anche da antimateria: si origina così una vera e propria “fontana” di positroni.Esistono anche altre possibili sorgenti di positroni, come fenomeni di esplosioni stellari, fusioni di stelle di neutroni, oppure altri fenomeni molto più “esotici”, tuttavia nessuna delle teorie avanzate finora è conclusiva. Per saperne di più, bisognerà aspettare le prossime osservzioni del CGRO.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here